Sentieri di carta

15,00 Iva Inclusa

di Angelica Coop

Pensieri, poesie, racconti, raccolti per addentrarci nel mondo poetico di Angelica Coop.

  • Pagine: 248
  • Anno: 2024
  • ISBN: 978-88-8459-758-8

Collana: Muse (6)

10 disponibili

Categorie: ,

Descrizione

Pensieri, poesie, racconti, trovati in quaderni, diari, piccole agendine e anche semplici fogli di carta sono i sampietrini che mostrano la via per addentrarci nel mondo poetico di Angelica Coop. Un prezioso materiale rimasto al riparo dal tempo e dalla storia in una valigia, che ha attraversato due guerre mondiali e numerosi traslochi, rimanendo intatto e permettendo, a noi lettori, di intrapendere il viaggio più affascinante, nel tempo e nel cuore, di una poetessa e scrittrice del Novecento.

A cura di Stefania Lozzi

Angelica Coop,  Nasce a Napoli il 3 ottobre 1897 dal musicista e compositore Ernesto Coop e da Donna Maria Luisa De Vito Pisciscelli.
Le sue prime composizioni poetiche, spesso pubblicate sul Mattino e sul Roma di Napoli, risalgono all’adolescenza e sono ispirate alla natura e improntate tutte ad una grande spontaneità. Questa sua prima attività poetica viene raccolta in un volume pubblicato nel 1931 dall’editore Gaspare Casella, col titolo VOCI LONTANE, che riceve una lusinghiera recensione da parte del critico Lorenzo Giusso.
Anche le poetesse Ada Negri e Sibilla Aleramo hanno avuto parole di compiacimento per la giovine compositrice, che da questo periodo inizia a pubblicare le sue poesie sui quotidiani di Napoli, e specialmente su Il Mattino, nella rubrica “Mosconi” curata da quel finissimo intenditor di poesia che fu Ugo Ricci. Proprio nella redazione del giornale Roma fa conoscenza con giornalisti e critici di valore, come Guido Milanesi, Libero Bovio, Roberto Bracco, Maria Luisa d’Aquino. Una svolta decisiva nella sua vita di poetessa e di donna si ha nel 1932 quando sposa l’ingegnere Pio Grassi, al quale ha dato quattro figli, trasmettendo loro tesori inestimabili di sensibilità e poesia.
Le traversie e gli sconvolgimenti della guerra e del dopoguerra la portano lontano da Napoli e dal suo mondo culturale.
Da questo momento la sua produzione poetica rimane per lo più chiusa nei cassetti, anche se proprio a tale periodo risalgono forse le migliori composizioni, in cui la iniziale vena giovanile si veniva arricchendo della tragica esperienza bellica e di una nuova triste visione della vita.

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